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Maria grazia gentile - Fisioterapista - Studio Riabilitazione

Covid19 una esperienza personale.

Scritto da: Maria Grazia Gentile Il: 22/04/2021
La casa è illuminata, ma dentro quella stanza la persiana è socchiusa; sottili fili di sole disegnano il mobilio ed un corpo adagiato nel letto. Mi avvicino parlando piano e lentamente con voce affettuosa per non impressionare la donna coricata. Sembro un marziano con il mio camice bianco, la mascherina, i guanti e la visiera.

Come potrà mai fidarsi di me questa povera creatura uscita dall’inferno del Covid debilitata, impaurita ed affranta vedendomi così combinata? Certamente il tempo passato in ospedale l’avrà abituata! Mi avvicino per farmi conoscere e pronunciare il mio nome, che ho anche scritto sulla mascherina, e, pur sapendolo, chiedo a lei il suo. Mentre si aggrappa con la sua mano scarnita alla mia, mi chiede se potrò mai aiutarla. Sono lì per quello, le dico.

Certo che la posso aiutare, il peggio lo ha già passato. Ora la strada sarà un poco faticosa, ma tutto andrà per il meglio. Io ci credo quando lo dico, ci credo sempre! Bisogna volerlo, bisogna cercarlo il benessere, con tutte le nostre forze. Giovanna invece non ci credeva, aveva troppa paura, aveva sofferto molto in rianimazione, sotto il casco per 12 giorni: un sondino per bere e mangiare, il catetere per i bisogni ed altro, che lascio immaginare. Sola con il rumore assordante dell’ossigeno, nonostante i tappi per le orecchie, che riempiva il suo casco per respirare. Sola con il fantasma della morte come compagno, giacché i primi due giorni il suo corpo non rispondeva alle cure. Era sola; sola senza poter vedere il marito o i figli, senza il conforto delle loro voci. C'era un via vai di laboriose e amorevoli formiche vestite di bianco che continuamente la controllavano, le parlavano con parole gentili, la lavavano e l’accudivano. Giovanna provava terrore e gratitudine per tutto quel darsi da fare.

Gli occhi di Giovanna sembravano aggrapparsi a me come le sue mani, come le sue parole. Le chiedo il permesso di chiamarla per nome e darle del tu. Figuriamoci se me l’avrebbe negato! Mi siedo sul letto e sento di riversare in lei, tutta in una volta, la mia voglia di vivere, la mia energia, tutta la mia speranza, tutta la fiducia che ho per il lavoro che svolgo da quaranta anni precisi!

Quando esco dalla sua stanza lei non è più sdraiata e persa tra i cuscini del suo letto. Sento un’aria diversa accompagnarmi alla porta. Anche i suoi famigliari sembrano aver ritrovato una posizione più eretta sulla loro schiena! Non esistono ancora protocolli terapeutici riabilitativi per tutte le sindromi post Covid, del resto esse sono molteplici e variano da persona a persona; così, come avevo fatto all’inizio della mia attività professionale, ho dovuto “inventare”.

Alla fine degli anni ’70, infatti, non esistevano libri per la riabilitazione, ma esistevano solo dispense in francese e tedesco - che dovevamo tradurci da soli- e gli scarsi appunti dei nostri pochi predecessori. Eravamo dei pionieri della fisioterapia e riabilitazione, che studiavano sui libri di medicina di seconda mano.

Certamente oggi le mie conoscenze e, soprattutto, la mia esperienza accumulata nei decenni, mi aiutano enormemente. Sono tornata per tre mesi da Giovanna e, come spesso mi succede, la sua vita ha cambiato la mia.

Per supportare lei ed altri, per dare il meglio del trattamento da effettuare, ho scoperto e conosciuto attraverso internet, tanti operatori sanitari di tutta Italia: tanti medici, infermieri, tanti colleghi che si sono attivati in gruppo, volontariamente e gratuitamente per sostenere tutte le persone colpite dal Covid19 e in difficoltà.

Ho scoperto un mondo sommesso, fatto di brava gente. Gente che aiuta senza farsi domande, senza porsi limiti di distanze o di tempo. Ho visto con gli occhi della Fiducia una Umanità attiva e compassionevole. Ho visto il Cuore della gente. La pandemia, forse, è il detonatore del CAMBIAMENTO! NOI possiamo farcela! La foto è del quadro che mi è stato donato dalla pittrice veneta Anna Elisa Sartori che ringrazio di Cuore. La farfalla è il mio animale preferito e rappresenta tutti Noi nella sua essenza: chiusi in guscio personale che solo nel momento giusto nasce alla vera Vita in tutta la sua Bellezza.

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